Book,

L'impronta dell'inutilità. Dalla teleologia di Aristotele alle genealogie di Darwin

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Pisa: ETS, (2012)

Abstract

Un contributo alla riconfigurazione storiografica e concettuale della rivoluzione evoluzionistica alla luce della tenuta plurisecolare della tradizione biologica aristotelica. La svolta di Darwin si delinea quale puntuale rovesciamento dell'impianto fissista, essenzialista e teleologico coniato da Aristotele, ancora dominante nel Seicento di Harvey e di Ray, nonostante Galileo, e poi egemone fino a Linneo e Cuvier. Svolta esemplificata dall'analisi morfologica delle parti inutili, come gli occhi ciechi della talpa, tematizzate già da Aristotele, e che Darwin usò quale grimaldello per scardinare il ricorso sistematico alle cause finali. Antica eredità teleologica presente in varie forme nel concetto di selezione naturale, ma ormai calata entro una griglia eminentemente storica e aperta alla casualità. The book aims to offer a contribution to the historiographical and conceptual reconfiguration of the evolutionary revolution in the light of the centuries-old tenets of the Aristotelian biological tradition. Darwin’s breakthrough constitutes a thorough overturning of the fixist, essentialist and teleological framework created by Aristotle, a framework still dominant in the 17th Century world of Harvey and Ray, as well as Galileo, and then hegemonic until Linnaeus and Cuvier. This change is exemplified in the morphological analysis of useless parts, such as the sightless eyes of moles, already discussed by Aristotle, and which Darwin used almost like a crowbar to unhinge the systematic recourse to final causes. This is an ancient teleological heritage present in various forms in the concept of natural selection, but by then confined within an eminently historical framework open to randomness.

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