Contributi per il soggiorno padovano di Hartmann Schedel: una silloge epigrafica del codice latino monacense 716
F. Parisi. Quaderni per la storia dell’Università di Padova, (1999)
Abstract
E’ noto come a partire soprattutto dal XV secolo molti giovani stranieri giungessero in Italia per formarsi nei centri universitari più importanti della Penisola come Bologna, Padova, Perugia e Siena. Nella Bayerische Staats Bibliothek di Monaco di Baviera, e precisamente nel fondo più antico della Biblioteca di Hans Jacob Fugger, l’a. rinviene e riproduce il ‘De antiquitate urbis patavinae’, operetta del norimberghese Hartmann Schedel (1440-1514) che si laureò in medicina a Padova nel 1466, alla presenza di Baldassarre Gemini da Perugia (lettore nello Studio patrio nel 1450) e avendo come promotore il perugino Mattiolo Mattioli, professore di filosofia a Perugia nel 1427. La stima e l’ammirazione di Schedel per quest’ultimo, da lui considerato suo maestro, è visibile, non solo nel profilo che ne traccia nel ‘Liber chronicarum’, ma anche nelle parole di lode che gli dedica nel clm 716 che l’a. riporta in queste pagine.
%0 Journal Article
%1 1999parisi
%A Parisi, Francesca
%D 1999
%J Quaderni per la storia dell’Università di Padova
%K AlvizCipiko
%P 1-76
%T Contributi per il soggiorno padovano di Hartmann Schedel: una silloge epigrafica del codice latino monacense 716
%V 32
%X E’ noto come a partire soprattutto dal XV secolo molti giovani stranieri giungessero in Italia per formarsi nei centri universitari più importanti della Penisola come Bologna, Padova, Perugia e Siena. Nella Bayerische Staats Bibliothek di Monaco di Baviera, e precisamente nel fondo più antico della Biblioteca di Hans Jacob Fugger, l’a. rinviene e riproduce il ‘De antiquitate urbis patavinae’, operetta del norimberghese Hartmann Schedel (1440-1514) che si laureò in medicina a Padova nel 1466, alla presenza di Baldassarre Gemini da Perugia (lettore nello Studio patrio nel 1450) e avendo come promotore il perugino Mattiolo Mattioli, professore di filosofia a Perugia nel 1427. La stima e l’ammirazione di Schedel per quest’ultimo, da lui considerato suo maestro, è visibile, non solo nel profilo che ne traccia nel ‘Liber chronicarum’, ma anche nelle parole di lode che gli dedica nel clm 716 che l’a. riporta in queste pagine.
@article{1999parisi,
abstract = {E’ noto come a partire soprattutto dal XV secolo molti giovani stranieri giungessero in Italia per formarsi nei centri universitari più importanti della Penisola come Bologna, Padova, Perugia e Siena. Nella Bayerische Staats Bibliothek di Monaco di Baviera, e precisamente nel fondo più antico della Biblioteca di Hans Jacob Fugger, l’a. rinviene e riproduce il ‘De antiquitate urbis patavinae’, operetta del norimberghese Hartmann Schedel (1440-1514) che si laureò in medicina a Padova nel 1466, alla presenza di Baldassarre Gemini da Perugia (lettore nello Studio patrio nel 1450) e avendo come promotore il perugino Mattiolo Mattioli, professore di filosofia a Perugia nel 1427. La stima e l’ammirazione di Schedel per quest’ultimo, da lui considerato suo maestro, è visibile, non solo nel profilo che ne traccia nel ‘Liber chronicarum’, ma anche nelle parole di lode che gli dedica nel clm 716 che l’a. riporta in queste pagine.},
added-at = {2011-05-31T21:41:29.000+0200},
author = {Parisi, Francesca},
biburl = {https://www.bibsonomy.org/bibtex/2a558eb6a90f87fd25659eb0c534aca3f/filologanoga},
interhash = {e4329c4a0e9bf4e5997f05fd918a376a},
intrahash = {a558eb6a90f87fd25659eb0c534aca3f},
journal = {Quaderni per la storia dell’Università di Padova},
keywords = {AlvizCipiko},
pages = {1-76},
timestamp = {2011-05-31T21:41:29.000+0200},
title = {Contributi per il soggiorno padovano di Hartmann Schedel: una silloge epigrafica del codice latino monacense 716},
volume = 32,
year = 1999
}